…Ed eccomi qui, con il privilegio di farVi rivivere con la fantasia questo magnifico run “made in Lello”, che dopo l’ormai epico Jaguaretrefen 2010 ci ha deliziato con la poesia dei paesaggi alpini; compito arduo il mio : chè più idoneo era un poeta, avvezzo a narrar di cavalieri, imprese d’armi e dame in amor, per meglio dir delle emozioni e delle immagini vissute… Ma Vi son toccato in sorte io, e mi ci provo…
Anno Domini 2010, addì 14 luglio : i primi raggi dell’alba illuminano la città eterna che pigramente muove i primi passi, mentre le cromature di una ventina di Harley scintillano convergendo al meeting point guidate da altrettanti bikers, sonnecchianti ma animati dall’entusiasmo per l’avventura che li attende… a partire dal riuscire a centrare le labbra con l’immancabile tazzina di caffè tra uno sbadiglio e l’altro. Ore 07:00 : bottone…si parte e l’asfalto comincia a scorrere veloce sotto le nostre ruote, e già il sonno fugge via per far posto alla gioia pervasiva che accompagna ogni run del Forum Roma Chapter; chi ascolta musica battendo il ritmo oscillando il casco, chi fuma, chi semplicemente si gode l’abbandono dello stress lavorativo dietro le spalle : per 4 giorni c’è solo strada, vento, panorami da ammirare e la nostra “fidanzata cromata” a cantarci nelle orecchie… per la verità qualcuno particolarmente previdente si è portato pure la fidanzata in carne ed ossa ad allietargli le serate; ma qui mi fermo sennò sembra che rosico! E poi io ho in camera l’Amico Mr. Trix, che col pigiama sexy è uno schianto : mejo de’ così ?! Per 3 ore tutto fila liscio…poi il sole comincia a picchiare “a martello”, l’asfalto si infuoca, la pelle scoperta brucia e le soste carburante diventano l’ambita occasione di rinfrescarsi e ripristinare il livello dei liquidi bevendo qualcosa di fresco… lo so, state pensando alle birre gelate di Lello, ma dal Run della Lenticchia lui è astemio, lo sanno tutti !!! Quindi solo Coca Cola…se poi ha sostituito il contenuto della latina, ciò resterà un mistero insoluto al pari del Graal e dell’Arca perduta… E’ pomeriggio, la stanchezza per le poche ore di sonno si aggiunge al caldo torrido e sento il casco pesare, il colpo di sonno è in agguato e cerco ogni pretesto attorno a me per mantenermi sveglio, ed a giudicare dagli sguardi gli altri non stanno troppo meglio; ma il protettore dei bikers (il noto San Deuxroues) ci è favorevole e a 150 Km dall’arrivo ci scarica addosso un’acquazzone da mettersi braccioli e ciambella; ma è una rinfrescante goduria !! E pazienza se qualcuno, dotato di poca fede (e pure un po’ ciecato : si vedeva che durava poco) si ferma a calzar la tuta da pioggia : quando se la leverà pochi Km più avanti, risulterà bagnato di sudore più di quanto noi lo siamo di pioggia ! Finalmente Aosta e poco più in là Arvier, dove ci attende un albergo semplice ma pulito e confortevole dove trascorrere le prossime 2 notti, e soprattutto una doccia rigenerante…giusto il tempo per cambiarsi e rimontare in sella per un gustoso aperitivo a Les Combes : un delizioso paesino di 4 case arroccato sulla montagna, noto per la villeggiatura estiva di Sua Santità Giovanni Paolo II. Aperitivo ottimo a base di formaggi e salumi locali, bagnati da vino della casa…per la ragguardevole somma di… 3 euro a testa!!!! Pagato di corsa e via a gambe levate : metti che si erano sbagliati… Sulla via del ritorno l’aria di festa è temporaneamente spezzata da un imprevisto : il buon Mr Zorba, preso da un raptus d’affetto per Mr. Trix, arriva lungo su un tornante e ci ritroviamo davanti un “abbraccio” di corpi e acciaio (si vede che Mr. Zorba sapeva del pigiamino di Mr. Trix, e ingelosito voleva “consumare” prima di sera). Per fortuna lassù qualcuno ci ama : solo paura, ma nessun ferito e qualche danno alle moto, ma nulla che impedisca di proseguire il nostro run… e ovviamente adesso il tornante è denominato “curva Zorba” !!! Resta solo da declamare la calma serafica (che non è una roba di sesso) e la signorilità di Mr. Trix, che non ha neppure preso Mr. Zorba a pedate!!!! E siccome gli Dei dell’Olimpo aiutano gli audaci e gli innamorati (e diciamolo: pure quelli un po’ sfigati) ci mandano un aiuto provvidenziale : a cena abbiamo gli amici del Monte Bianco Chapter che, saputo dell’accaduto, ci invitano a seguirli presso l’officina del loro amico MS Artrix; un tipo che all’una di notte ancora armeggia su moto customizzate con arte eccelsa in un capannone attrezzato che sembra il laboratorio di Archimede Pitagorico di Disneyana memoria…e avviene il miracolo : salda al volo la pedana divelta di Mr. Zorba e rimette assieme i pezzi della borsa in vetroresina di Mr. Trix che era ridotta ad un complicatissimo puzzle! Costo dell’intervento notturno? Una birra!!! Ragazzi : andate sul suo sito web (www.msartrix.com) e fategli tanta pubblicità, perché è bravissimo, indiscutibilmente appassionato del suo lavoro ed è anche un vero Signore. “Merce” rara ! Il tutto avviene naturalmente sotto l’attenta supervisione di Lello e mia, che sfiniti ci addormentiamo sulle nostre Harley : io sdraiato…lui seduto!! Cala la notte e torna il giorno; un nuovo giorno per sognare, per amare, ecc. ecc. (come dice Marzullo). E Lello decide di testare la nostra capacità di guida portandoci a pranzo in un alpeggio a quota 1.900m. che richiede “appena” alcuni km. di strada sterrata (buche, pietre, brecciolino…insomma l’ideale), ed eccoci lì, immersi in un paesaggio incantato : una verdissima vallata in quota incorniciata dalle vette, con tanto di ruscello sinuoso come le curve di una pin-up. In questo luogo l’uomo ritrova se stesso, il contatto con la natura ed il proprio limite di essere infinitesimale nel Creato: tutto intorno è silenzio e pace (almeno finchè non arriviamo noi a fare baccano…ma baccano simpatico). Si mangia, si beve e si ride…si ride tanto… Di ritorno facciamo una puntatina a Courmajeur, dove uno a caso arringa i giardinieri del Golf Hotel sull’arte del “pollice verde” e della caccia alle talpe; ma che dire…Courmajeur è sempre bella, sempre elegantissima…sempre finchè non arriviamo noi a rompere la monotonia dei “tirati a lucido”… Torna la notte; tutti a nanna ritemprati dalla bella e riposante giornata, col pensiero a domani ed all’impegnativo tragitto che ci attende… E torna il sole a scaldarci il viso; bottone ore 09:30…il rombo spezza il silenzio della valle e lasciamo dietro di noi una scia di magnifici ricordi per inseguirne di nuovi… e via con rotta verso Lugano, ma siccome ci piace esagerare, si va per il passo del Gran San Bernardo (m. 2.473) e per il passo della Novena (m. 2.480). Ragazzi : qui veramente ci vorrebbe il sommo vate per descrivere compiutamente lo scenario naturale che si dispiega davanti agli occhi :ad ogni tornante la vista è un quadro cui solo l’arte rinascimentale saprebbe render giustizia, ad ogni rettifilo il panorama tra noi e l’orizzonte è la prova della perfetta armonia con cui Nostro Signore ha intinto il pennello nella tavolozza divina (chiamatelo Dio, Jahvè, Allah o come Vi pare, tanto è uno solo…almeno per chi ha il dono della fede). E in vetta…in vetta hai la sensazione che il cielo sia a “portata di dito” : l’estasi dell’ammirazione per ciò che ci circonda (i laghetti alpini appena mossi dalla brezza, le cime a ricordarti che per quanto sali, c’è sempre qualcosa più in alto di te…e quindi “datte ‘na regolata”) è rotta solo dall’euforia dell’esserci e dalla gioia di esserci tutti insieme. Più delle parole possono le immagini : andate a guardarvi le foto. E si prosegue…ora va detto che Lello ci ha guidato per quasi 400 Km. tra strade di montagna, statali e stradine di paese senza neppure una cartina a portata di mano; dice lui : “ma io mi ero studiato bene il percorso, poi con Google Map adesso è facile”… sarà! Io so solo che lungo la strada il navigatore satellitare mi ha mandato al diavolo almeno una decina di volte! E infine fu Lugano…ecco il raduno: è articolato sul lungolago, con un’appendice a Campione relativa ai customizzatori; l’impressione immediata è quella di una buona organizzazione, premiata da ampia presenza di bikers e di curiosi, questi ultimi che nulla hanno a che fare con il mondo Harley-Davidson, ma che per un fine settimana ne sono rapiti e vagano smarriti tra questi oggetti luccicanti e rombanti…e pazienza se talvolta il rombo aggredirà i timpani : per un giorno ci tollerano perché evidentemente questa “fiera” emoziona un po’ anche loro. E poi il raduno si rivela anche molto istruttivo…soprattutto quando la figlia dell’albergatrice ci arringa e dispensa saggezza illuminandoci sulle proprietà del succo d’ananas in occasione di incontri amorosi…vabbè, ve lo spiego in privato, sennò la buoncostume ci banna il sito… Come tutte le belle esperienze, anche questo run volge al termine : si torna a casa, ma solo per guardare avanti al prossimo viaggio insieme, con la consapevolezza che ciò che abbiamo vissuto ci ha arricchito nei ricordi e nello spirito, per le immagini che porteremo nel cuore, per la gioia condivisa e, almeno per quanto mi riguarda (ma so che vale anche per gli altri) per l’accresciuta gratitudine verso Lello, che ci ha condotto attraverso luoghi a lui cari, e verso questo gruppo di simpatici mattacchioni su due ruote che si chiama Forum Roma Chapter, che organizza queste avventure e accomuna la nostra passione sotto i nostri colori. Prossimo evento, che dopo un solo anno è già un “cult run”, il “Fratelli nella notte” : patos e divertimento assicurati made in Mr. Sboing…ma questa è un’altra storia… Vostro, Lord Fener
Max “Lord Fenner” Teofoli