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Maremma Maiala Run – 2025

Sabato mattina, ore 9, tutti puntuali… o quasi! Mentre il gruppo aspetta l’ultimo partecipante, scommettendo sull’orario esatto in cui si presenterà, arriva lui, il nostro bellissimo Direttore; non partirà con noi, sarebbe dovuto essere dei nostri ma altri impegni lo costringeranno a raggiungerci solo domenica a pranzo, ma sto divagando. Paolo, Mr. Rain Man, non riesce proprio a lasciarci partire senza farci sentire il calore della sua presenza. Dopo gli insulti di rito da parte sua, il gruppo inizia a macinare chilometri. Prendiamo la SS2 Cassia, il lento borbottio dei nostri bicilindrici batte il ritmo mentre accarezziamo paesaggi che in questa splendida mattinata di metà maggio sembrano doversi ancora svegliare; tra sali e scendi e curve che sembrano uscite dallo stilo di Giotto arriviamo a Marta dove ci fermiamo per una sosta tecnico/tattica! Dopo un surreale siparietto con due simpaticissimi vigili del luogo, che con grazia e sorrisi cercano di farci capire che abbiamo parcheggiato “ad minchiam”, ripartiamo verso le mete del nostro peregrinaggio. Ebbene sì, mete… al plurale… siamo talmente tanti che nessun agriturismo ha la capacità di assorbire il Forvm nella totalità dei suoi partecipanti a questo Maremma Maiala Run. Prima affrontiamo tutti la strada bianca che porta all‘agriturismo “I Monti” che sarà la base operativa di questa fuga di 36 ore dalla realtà. Pranzo leggero, quanto ottimo e rifocillante, e per alcuni di noi è già ora di riaccendere il quadro, ingranare la prima e macinare i pochi chilometri che si frappongono tra le due strutture.

È pieno pomeriggio quando ci ritroviamo tutti alle terme di Saturnia, sbagliamo parcheggio, torniamo indietro, risbagliamo parcheggio, a un certo punto una macchina dei Carabinieri si ferma vicino a noi e i più già temono il peggio quando dal finestrino una voce ci dice: “Il proprietario del parcheggio vi sta ancora aspettando!” Ringraziate le divinità di tutti i pantheon e dopo aver ricevuto spiegazioni sul cancello da varcare finalmente parcheggiamo e i più estrosi s’infilano il costume per godersi le calde acque sulfuree del luogo!

Mentre qualcuno si gode il tiepido bagno gli altri allungano le gambe sotto i tavolini, godendosi il riparo da una pioggerellina che non ha effetto alcuno sullo stato d’animo dei partecipanti.

Dopo le terme, rapidamente riguadagniamo le stanze e i più solerti iniziano a preparare le libagioni per la serata.

Qui concedetemi di soprassedere, non per pudore o mera mancanza di voglia di scrivere, ma credo che più di mille parole questa volta valgano gli scatti della serata dei nostri meravigliosi Photographer: Marco e Giovanni!

Vi dirò solo che nelle campagne Toscane, in quella parte nascosta da boschi e cespugli risuonano ancora le risate cristalline di chi non ha ceduto al richiamo di Morfeo per godersi fino alla fine anche l’ultima strofa sbagliata e stonata!

La mattina dopo, stranamente, non si respira la solita atmosfera da “Torna a casa Lassie”! Sarà l’atmosfera cameratesca nata nella notte precedente, sarà la magia di questo luogo incantevole scovato dai nostri Cristiano “Mr. Caesar” e Silvano, ma il tempo sembra diluito, come se nessuno di noi abbia altro da fare al mondo, come se metterci in moto possa essere la nostra unica ragione di vita.

Saltiamo alla sosta, non perché la strada non sia stata memorabile ma per evitare di cadere in stantie ripetizioni di quanto già detto! Arriviamo a Capalbio e qui la bravura viene omaggiata dalla Fortuna. Sotto le mura ci riuniamo al buon Paolo arrivato in compagnia del nostro Past Assistant Director Massimiliano “Mr. Marble” che hanno voluto essere presenti almeno per questa mattinata. Troviamo un paese in festa, dopo aver assistito alla banda ed esserci disseminati tra vicoli e mura merlate ci ritroviamo davanti la chiesa principale dove alcuni di noi diventano protagonisti dello spettacolo dei falconieri… peccato la spiegazione storico/tecnico/politica sia stata così breve.

Con tutta questa bellezza negli occhi riprendiamo la strada per andare a pranzo. Da lì il rientro a Roma sarà questione di poco.

Per chi ha mancato di esserci, per chi avrebbe voluto essere con noi un solo avvertimento… nel 2026, se vedrete l’aggettivo Maiala nel nome di un’uscita del Forvm, prenotate senza timore. Se il buon giorno si vede dal mattino, questo run avrà una lunga quanto prospera vita.

Paul Mr. Mc Nela

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Cip Run, 25 Maggio 2025 – Una giornata da ricordare

Oggi abbiamo vissuto un’altra intensa giornata nel ricordo del nostro caro Direttore, Pierluigi – Mr. Big Onion, scomparso prematuramente nel 2018. Tutto ebbe inizio con la prima edizione del memorial, organizzata con passione e cura da Germano – Mr. Trump e Marco – Mr. Beerau nella sua amata Corsica. Era il 2019, e quell’evento vide la partecipazione di oltre 80 soci. Da allora, ogni anno, si è rinnovata una manifestazione di affetto che è andata ben oltre il semplice ritrovo: è diventata un simbolo di unione e memoria.
Il giro di quest’anno è stato curato con attenzione dal nostro Activities Officer, Mr. Antonio, con destinazione la suggestiva Abbazia di Fossanova, raccontata con entusiasmo e precisione sui social dalla nostra Francesca – Mrs. Milka.
L’appuntamento era alle 9:00, al celebre “Fungo” dell’EUR. Ad accoglierci con il suo saluto caloroso c’era anche il Past Director, Paul Mr. Mc Nela, che ha voluto essere presente. Dopo il consueto briefing sulla sicurezza tenuto dal Safety Officer, Mr. Fabrizio, insieme all’Head Road Captain, Mr. Spillo e una breve presentazione della giornata, ben 107 soci, in sella a oltre 60 moto, hanno preso parte al giro. Tra loro anche Gloria, moglie del nostro caro Cip, la mia  “zavorrina” per l’occasione.
Coordinati in modo impeccabile dai nostri Road Captain, abbiamo attraversato il G.R.A., imboccato la storica Via Appia, e proseguito attraverso i Castelli Romani, Giulianello, Cori, e Norma, da cui abbiamo affrontato i tornanti in discesa che ci hanno condotti fino a Sermoneta, a pochi chilometri dalla meta finale.
Ad attenderci c’erano Alessandra e Chiara, le figlie di Pierluigi, insieme ai rispettivi compagni, Stefano e Davide. Parte integrante della nostra grande famiglia, la loro presenza ha reso il momento ancora più significativo. Non è voluto mancare nemmeno il nostro dealer Stefano, accompagnato da Francesca, a conferma di quanto questo appuntamento sia importante per tutti noi.
Dopo una visita all’incantevole Abbazia di Fossanova, ci siamo ritrovati a tavola in un ristorante della zona, scelto con cura dal nostro “livornese doc”. Tra risate, racconti e ricordi, il tempo è volato, lasciandoci nel cuore un senso di gratitudine e appartenenza.
Sulla via del ritorno, ognuno di noi portava con sé la consapevolezza di aver vissuto qualcosa di speciale.
Pierluigi era come un fratello per me. Nei suoi ultimi tempi, non c’è stato giorno che non abbiamo trascorso insieme, a progettare, sognare e costruire il futuro del Chapter, sempre in sintonia con l’allora Assistant Director, Paul. Ci ha lasciato un’eredità preziosa: la sua splendida famiglia e un modo di vivere che ancora ci guida.
C’è un pensiero che spesso riaffiora quando ricordo Pierluigi, un aforisma che lessi in occasione del suo ultimo saluto, e che oggi più che mai sento il bisogno di condividere:
“Ci vuole un minuto per notare una persona speciale, un’ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene, una parola per ferirla… ma non basta una vita per dimenticarla.”
Ciao Pier, piccolo grande Uomo.
Rimani con noi, ad ogni curva, in ogni viaggio, in ogni sorriso.

Paolo – Mr. Rain Man

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Run dal Tramonto all’alba

Quanto sei bella Roma quann’è sera …

Eh sì, è proprio bella Roma, di notte, in moto con gli amici.

Ma cominciamo dal principio. 

Sabato 9 maggio si è svolto il primo Run “Dal Tramonto all’Alba” organizzato dal Forvm Roma Chapter, una novità assoluta ideata dal vulcanico Cristiano con l’ausilio di Filippo e Sandro nella scelta dell’itinerario.

Appuntamento alle 17 in concessionaria. Saluti, baci, breve briefing dei paladini della sicurezza in strada Sandro e Fabrizio e, dopo una breve spiegazione del giro a cura di Cristiano, tutti in moto per la partenza.

Dopo l’inevitabile G.R.A., prendiamo la via Flaminia e cominciamo ad intravedere le bellezze della campagna romana, passando per Riano, Castelnuovo di Porto e Campagnano fino a raggiungere, dopo una serie di curve infinite, la Cassia. 

Il transito del nostro numeroso gruppo non passa certo inosservato e sono molte le persone che ci riprendono con il loro telefonino e ci salutano, quasi ci stessero aspettando da ore.

Il sapiente Head Road Captain, Spillo, ci conduce comunque tra noccioleti e campi arati fino a Viterbo, su strade piene di curve divertenti, panorami mozzafiato, il lago di Vico sulla sinistra e una spolverata di grandine ai bordi della strada; insomma non ci fa mancare quasi nulla.

Dopo un breve pit-stop per rifornimento e per “un’incipriata” per le signore, si riparte attraversando Viterbo in direzione Montefiascone. La nostra meta è il lungolago di Bolsena, che ci accoglie nell’ora più bella, quella del tramonto. Un tramonto infuocato e imperdibile con pennellate di rosa, rosso, arancio, che si intrecciano con le nubi celeste scuro. 

Un colpo d’occhio veramente eccezionale dove ciò che colpisce, oltre alla natura, è la scia di lucine rosse delle moto che si inseguono sui saliscendi delle strade della Tuscia: uno spettacolo affascinante, quasi ipnotico.

Verso le 21,30 arriviamo, dopo qualche metro in mezzo alla polvere e alla ghiaia, all’agriturismo “La Nuova Fattoria”; un posto incantevole dove ci hanno servito un ottimo e ricco antipasto, un primo stellare e dolce finale. Veramente una scelta azzeccata!!!

Durante le cena il momento topico è il festeggiamento di Elisa, la più giovane dei soci del Chapter con i suoi 20 anni, che ha scelto gli amici del Forvm Roma per diventare un po’ più “grande”.

Alle 00,15 si riparte, in sella alle moto, per il rientro a Roma con un itinerario diverso che ci porta verso il mare di Civitavecchia e da lì tutta la via Aurelia, con la luna che si specchia sul mare, fino a piazza Irnerio.

Arrivati a Roma il sorriso si allarga sul volto di tutti; la Città Eterna ci accoglie in tutto il suo splendore, lasciandosi accarezzare nelle vie più belle a partire da Via Piccolomini con la sua incomparabile vista sul Cupolone!

Il giro prosegue sotto San Pietro, il lungotevere per poi inerpicarsi su fino al Gianicolo, posto magico per tutti i romani.

Il panorama non lascia dubbi: Roma sei bellissima anche alle 03,30 del mattino!!

Ad attenderci, una gradita quanto sperata sorpresa: maritozzi con la panna che i solerti Filippo e Stanislao si sono prodigati a portare.

Tutti ne mangiano almeno metà, qualcuno fa il bis, ma non mancano gli affamati e golosi che non contano neanche più quanti ne hanno presi. Addio dieta per qualcuno, chi sarà? Mah!

Dopo le foto di rito sotto il monumento di Garibaldi, qualcuno si ritira verso casa ma qualcun altro continua questa magnifica avventura notturna fino all’alba, come da programma, immortalando le prime luci che risvegliano la città.

Non c’è che dire, un Run veramente riuscito che ha coinvolto 67 soci tutti pienamente soddisfatti e già pronti per la prossima edizione.

Un ringraziamento va a tutti coloro che si sono impegnati per l’eccellente riuscita di questo inedito Run. Una menzione speciale va al nostro Director Paolo -Mr. Rain Main- che, chiudendo sempre il gruppo durante i nostri trasferimenti stradali, appare come un genitore amorevole che si prende cura della numerosa prole.

Alla prossima allora !!

Federica

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Run del Picchio 2025

Venerdì 25 aprile: appuntamento ore 09.00, Salaria Est il punto di incontro. Sono presenti tutti i requisiti per una rombante festa della liberazione per il Forvm Roma Chapter. Ma… quella macchina che sta parcheggiando, noi la conosciamo! Che ci fa qui il nostro Director Paolo? Non dovrebbe raggiungerci domani? E quest’odorino?? Pizza bianca?!?! Sei venuto apposta a salutarci e prodigar cibarie? Che dire, un direttore che si preoccupa anche della colazione dei suoi iscritti è una chicca che può avere solo un marchio: il colonnato!
Ora si che possiamo accendere i V-Twin e andare a macinare chilometri.
Il pranzo è rigorosamente marcato Forvm, la sala da pranzo è un tourbillon di gilet. Si brinda a noi, alla strada, alla vita. E forse anche alla grandine che inizia a cadere mentre siamo a tavola. Poco male, intanto mangiamo, poi si vedrà.
Satolli e asciutti riprendiamo la strada, i ragazzi del Route 76 ci attendono in concessionaria per musica, chiacchiere e rally pack. E magari un rinforzino al pranzo, chi lo sa.
Salutiamo i nostri amici e restiamo un po’ qui in concessionaria a goderci questo momento prima di impostare di nuovo il navigatore con destinazione albergo! E che albergo vorrei dire! Se non si resta affascinati dal parcheggio delle moto davanti la porta della camera, saranno sicuramente le lucine soffuse e la musica nella doccia a regalarci momenti da ricordare… ehm…
Ma basta perdersi in chiacchiere, fugit irreparabile tempus! Infatti nel frattempo si è fatto strada un lieve e quasi impercettibile languorino, dato che non si è mangiato nulla in giornata. (N.d.r. Com’è difficile restringere il sarcasmo in così poche parole). Tempo di percorrenza a piedi stimato per raggiungere la location 5 minuti, tempo effettivo… ma perché dobbiamo fare le cose di corsa? Tanto il locale è lì, attaccato all’albergo. Tanto si arriva e si torna. E sto!
Per il sabato mattina invece si prospettano più soluzioni: passeggiata in centro città, riposino in camera con la filodiffusione della doccia, per chi la sera ha scelto di fare le ore piccole ballando, o un giretto in moto per gli irriducibili. La scelta dei nostri road, data la notte un po’ burrascosa, ricade sul Conero. Un timido sole ci ha accompagna in un virtuoso saliscendi delle colline marchigiane fino a Sirolo, dove la spiaggia di Numana e l’azzurro del mare creano un giusto contorno alla guadagnata pausa caffè. Un bel percorso che ci ha riunito infine, in concessionaria dove gli street food sono già all’opera tra panini e focacce. Per la birra invece… non abbiamo tempo, si intravede giusto un po’ di fila, ma poi a noi basta solo un caffettino offerto dai ragazzi del Route 76 perché, sotto un cielo un po’ minaccioso, dobbiamo prendere la direzione delle grotte di Frasassi. Se pensate che una visita alle grotte possa essere normale, sappiate che ogni motivo è buono per farsi una sana risata, sopratutto prendendo in giro chi non c’è, chi c’è e sopratutto il geco “Cetronerus”… che vai a sapere che roba strana gira dentro ste grotte. Però, se per molti di noi questa è stata solo una visita satura di allegria e spensieratezza, per qualcun altro è stato invece come riaprire un tiretto del proprio cuore, in cui era custodito un ricordo tanto prezioso quanto amorevole.
Perché il Forvm Roma Chapter è anche questo.
Rientrati in hotel c’è giusto il tempo per una doccia sinfonica e un attimo di relax prima di ritrovarsi tutti insieme. La serata passa tranquilla, stanchi ma paghi di due giorni passati insieme. Ora non resta che andare a riposare e prepararci per il rientro, ancora qualche ora insieme e poi si tornerà al solito tran tran. Ma anche stavolta con una nuova storia tutta da raccontare.
Francesca Monti editor

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Trinacria da vivere in moto

Arduo compito raccontare a parole questo signor raduno. Tutto è stato esaustivamente già detto nella chat ufficiale. Ogni entusiasmo ben esposto e condiviso.

Parto dai ringraziamenti, che in teoria si fanno alla fine, ma volendo e perché no anche subito, esprimendo profonda gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere indimenticabili sti 1500 e oltre km che l’hanno fatta da padrone. Questo dimostra che lo sforzo collettivo è spesso sinonimo di successo. Organizzatori, leader, coloro che hanno prestato il loro contributo pur non avendo mansioni in programma, soci partecipanti che conserveranno il ricordo indelebile e soci non partecipanti che leggeranno questo scritto e sarà un po’ come se lo avessero vissuto. Menzione speciale ai roddini (dicesi roddino il road appena insignito) che nel viaggio di andata si sono eccellentemente intervallati nella guida del gruppone. Carmine, Melzi junior, Pietro. Sotto l’attento supporto di Filippo e dell’inappuntabile Safety (lasciatemi dire) uno dei ruoli più azzeccati di questo rimpasto di direttivo! Grazie alle mie compagne di viaggio tutte (ma quanto eravamo belle in pole position?) in particolare Alessia e Roby che puntualmente mi ricordano di scrivere il pezzo e i suoi punti salienti.

Vabbè adesso basta. Bando ai lecchinaggi e ai complimenti ed entriamo nel vivo di questo cacchio di raduno… (cacchio?… stai cambiando Scilletta o stai male?).

Già dalla partenza si respirava aria di festa, nonostante avessimo davanti km e km di asfalto da vivere. Un mix di battiti cardiaci leggermente accelerati e preoccupazione per la stanchezza che si sarebbe fatta sentire. E invece anche no. Quattro soste tecniche e iniziamo a fare festa a Pizzo Calabro, dopo circa 600km. La libertà ci fa scegliere con chi trascorrere le ore precedenti la cena, chi fa passeggiata al mare, chi fa aperitivo a Pizzo facendosi corteggiare da un tramonto che dire meraviglia equivale a sminuirlo.

Un applauso speciale va al piatto di pasta co la ‘nduja che solo a ripensacce me fa venì i brividi. E comunque c’è stata na gara de tavolate: Babbionelle vs Pischelletti ha vinto su tutte. Mo de chi è er merito de sta vittoria non lo vojo dì!

Archiviamo il giovedì. Iniziamo un venerdì mattina con uno scossone per tutti. Qualcuno da lassù ci ha ricordato che stiamo vivendo una vita fatta sia di divertimento puro e condivisione, sia di forti perdite e di grandi lacrime. Eh già… grandi lacrime e disperazione. Questo è stato il mood del venerdì. I Nocciolini lasciano il gruppo per raggiungere la famiglia e stringersi nel loro dolore.

The show must… traghettiamo su Caronte dove iniziamo il viaggio culinario. Il primo arancino catanese, re indiscusso dello street food siculo. Ineguagliabile. Mentre te lo gusti chicco de riso dopo chicco de riso raggiungi… no vabbè non lo dico. Un personale pensiero mentre traghettavamo… chissà se prima de morì riuscirò a percorre in moto sto cazzo de ponte (scusate ma io penso in romano e co e parolacce).

L’accoglienza in concessionaria ad Acireale bella bella. Un po’ in mezzo alla strada, ma questo è. Musica e arancini, musica e birra, musica e cipolline, musica e bombe, musica e graffe, musica e iris, musica e panzerotti, musica e Hully Gully, e si fa un po’ tardi ma anche per via di… lo chiamerò Coso, nome di fantasia, dovesse girà il mondo l’articolo… ah ah ah… Dà da bere il gasolio alla moto. Gentilmente l’officina, e gratuitamente come ci dice il dealer, si occupa del danno. 

Un gruppo va al resort, un gruppo, grazie a Filippo e Max che ci hanno accompagnato, si dirige al borgo di Marzamemi. Famoso per la tonnara, ma bellissimo per aver raccolto le migliorie di ogni barone che si impossessava del feudo secolo dopo secolo. Leggetevi la storia su wiki, è molto interessante. Che fai non te li magni du cannoletti siciliani a Marzamemi? Nun giocamo su ste cose ehhh?

Arriviamo al resort, neanche 15 minuti e stiamo di nuovo con le gambe sotto al tavolino. Aiutateceeeee!

Grande festa in serata, riusciamo a liberarci di qualche caloria facendo quattro salti in pista che poi subitissimo reintegriamo con una serie di gin tonic che si materializzavano scontrino dopo scontrino…

E fu sabato. La mattinata è dedicata alla bellissima Ibla, uno dei due quartieri di Ragusa i cui capolavori architettonici, ricostruiti nel post terremoto di alcuni secoli fa, sono patrimonio dell’umanità. Cannoli, tanto per far salire un attimino la curva glicemica e succo di melograno per farla tornare linea retta.

Pranzo e cena al resort ma tra i due pasti principali ci affacciamo a Punta secca o se vi piace di più a Marinella dove godiamo di una “leggerissima” frittura di pescetti e birra. Chi è rimasto a Roma si starà chiedendo… ma questi hanno solo magnato in Sicilia? Noooo avemo pure bevuto! Eddaje con gli scontrini!

Che festa quella del sabato sera. Musica e divertimento fino alle 3. Un intervallo di spaghetti ajo e ojo e via di nuovo sul palco. Arriva presto presto la domenica e come tutte le cose belle volge al termine troppo presto. E’ lunga la strada che da Scoglitti porta a Palermo, ma la percorriamo senza battere ciglio fino alla club house del Palermo Chapter dove ci aspettano indovina un po’ pe fa che??? Chi ha detto pe magnà? Tutti, appunto. Stigghiola come se piovesse! Bonaaaaaaa. Una cosa l’ho capita. A Palermo due cose non devi mai fare. Non devi toccare le banane e non devi raccogliere i documenti di identità delle persone.

L’imbarco sul traghetto ha fatto perdere qualche kilo a Silvano e Giovannino i nostri due piccoli grandi uomini che con non poche difficoltà hanno risolto i problemi legati ad una gestione malsana della compagnia di navigazione. Io e Gloria ci siamo ritrovate CindoloCiondolo in cabina, mo non ho capito se si è imbucato di proposito o… ahahahah si gioca ehhh! E anche nel quadrato della nave scopri cose che ti suscitano curiosità e interesse, tipo che ne so lavà i piatti coi guanti de gomma… la mano a cucchiara… Adesso basta!

Civitavecchia arriviamo!

Bello bello bello. Il raduno che resterà nel cuore.

Scibel

Articolo originale tratto da https://bikerstreet.it/

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Daniele Day nella storia

Numero 1 nella storia e nel cuore: Il Daniele day del Forvm Roma Chapter.

Come tradizione, anche quest’anno ci siamo riuniti intorno a Rossana, la mamma del nostro socio n°1 per ricordare che la nostra è una passione che non appassisce mai.

Sono in pochi coloro che tra di noi hanno avuto la fortuna di conoscere Daniele di persona, bisogna effettivamente essere soci un po’ agè… Ma non per questo smetteremo mai di ricordare chi è stato, non solo in qualità di primo socio, ma come quella persona, che ancora oggi fa commuovere i suoi amici, mentre raccontano aneddoti di ordinaria quotidianità.

Nella domenica dedicata al Daniele day, non si deve “fare strada”, non si deve partire in un orario antelucano, né si deve ragionare come farebbe un motociclista del fine settimana.

Si va a trovare un amico, si porta un fiore e si brinda ai ricordi. Perché di quelli effettivamente, ce ne sono proprio tanti e tutti raccontati con toni diversi e velate incrinature, che timbrano la narrazione di un sapore nostalgico. Sono loro i protagonisti, i vecchi amici, che di fronte a nuovi amici, raccontano ridendoci un po’ su, piccoli aneddoti, colorati nei modi e nei fatti, usando un passato semplice, come se fosse un qualcosa accaduto pochi minuti prima.

Ci riportano indietro in un tempo in cui tutto era cromatura e strada, dove ogni uscita era un’Avventura con la A maiuscola. Una caduta in moto, una birra divisa al primo incontro, un viaggio di nozze, un suono di clacson per strada… tanto è solo un saluto, lo vedrò dopo. E poi una frase, quasi passata sottotono “sono rimasto, ma la mia esperienza è finita nel 2010…” tanto delicata, quanto sofferta, ma che pesa in modo netto il valore di un’amicizia e della fine di quell’Avventura con la A maiuscola.

Ci sono accadimenti che non possono passare inosservati, ci svuotano in un momento, lasciandoci inermi e sappiamo che comunque in qualche modo ci dovremo ricostruire… E anche per questo siamo qui oggi, perché si possa costruire dove i nostri predecessori hanno lasciato.

Alziamo i calici e brindiamo quindi, a chi, prima di noi, ha portato i colori del Forvm e ci guarda da lassù, magari storcendo un po’ il naso… Ma che possiamo fare, l’elettronica è arrivata anche qui. Magari avremo sempre sotto controllo il livello dell’olio, ma potremo sempre sperare in una candela sporca…

Grazie Rossana, per darci ogni anno questi ricordi.

Grazie amici per aver condiviso con tutti noi questi piccoli frammenti di cuore.

Da parte nostra invece, non perderemo occasione per ricordare e indicheremo ogni volta che ci verranno chieste, le coordinate GPS a chi vorrà incontrare nel parco nazionale delle Badlands il nostro numero 1 Daniele! È una promessa!

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Francesca Monti editor