Categoria: Gallery-2025
Picnic run (Sergio)
(photo by Sergio Valdarchi)
Picnic run (Giovanni)
(photo by Giovanni)
Run del Girasole
Trinacria run
Run del Picchio 2025
Venerdì 25 aprile: appuntamento ore 09.00, Salaria Est il punto di incontro. Sono presenti tutti i requisiti per una rombante festa della liberazione per il Forvm Roma Chapter. Ma… quella macchina che sta parcheggiando, noi la conosciamo! Che ci fa qui il nostro Director Paolo? Non dovrebbe raggiungerci domani? E quest’odorino?? Pizza bianca?!?! Sei venuto apposta a salutarci e prodigar cibarie? Che dire, un direttore che si preoccupa anche della colazione dei suoi iscritti è una chicca che può avere solo un marchio: il colonnato!
Ora si che possiamo accendere i V-Twin e andare a macinare chilometri.
Il pranzo è rigorosamente marcato Forvm, la sala da pranzo è un tourbillon di gilet. Si brinda a noi, alla strada, alla vita. E forse anche alla grandine che inizia a cadere mentre siamo a tavola. Poco male, intanto mangiamo, poi si vedrà.
Satolli e asciutti riprendiamo la strada, i ragazzi del Route 76 ci attendono in concessionaria per musica, chiacchiere e rally pack. E magari un rinforzino al pranzo, chi lo sa.
Salutiamo i nostri amici e restiamo un po’ qui in concessionaria a goderci questo momento prima di impostare di nuovo il navigatore con destinazione albergo! E che albergo vorrei dire! Se non si resta affascinati dal parcheggio delle moto davanti la porta della camera, saranno sicuramente le lucine soffuse e la musica nella doccia a regalarci momenti da ricordare… ehm…
Ma basta perdersi in chiacchiere, fugit irreparabile tempus! Infatti nel frattempo si è fatto strada un lieve e quasi impercettibile languorino, dato che non si è mangiato nulla in giornata. (N.d.r. Com’è difficile restringere il sarcasmo in così poche parole). Tempo di percorrenza a piedi stimato per raggiungere la location 5 minuti, tempo effettivo… ma perché dobbiamo fare le cose di corsa? Tanto il locale è lì, attaccato all’albergo. Tanto si arriva e si torna. E sto!
Per il sabato mattina invece si prospettano più soluzioni: passeggiata in centro città, riposino in camera con la filodiffusione della doccia, per chi la sera ha scelto di fare le ore piccole ballando, o un giretto in moto per gli irriducibili. La scelta dei nostri road, data la notte un po’ burrascosa, ricade sul Conero. Un timido sole ci ha accompagna in un virtuoso saliscendi delle colline marchigiane fino a Sirolo, dove la spiaggia di Numana e l’azzurro del mare creano un giusto contorno alla guadagnata pausa caffè. Un bel percorso che ci ha riunito infine, in concessionaria dove gli street food sono già all’opera tra panini e focacce. Per la birra invece… non abbiamo tempo, si intravede giusto un po’ di fila, ma poi a noi basta solo un caffettino offerto dai ragazzi del Route 76 perché, sotto un cielo un po’ minaccioso, dobbiamo prendere la direzione delle grotte di Frasassi. Se pensate che una visita alle grotte possa essere normale, sappiate che ogni motivo è buono per farsi una sana risata, sopratutto prendendo in giro chi non c’è, chi c’è e sopratutto il geco “Cetronerus”… che vai a sapere che roba strana gira dentro ste grotte. Però, se per molti di noi questa è stata solo una visita satura di allegria e spensieratezza, per qualcun altro è stato invece come riaprire un tiretto del proprio cuore, in cui era custodito un ricordo tanto prezioso quanto amorevole.
Perché il Forvm Roma Chapter è anche questo.
Rientrati in hotel c’è giusto il tempo per una doccia sinfonica e un attimo di relax prima di ritrovarsi tutti insieme. La serata passa tranquilla, stanchi ma paghi di due giorni passati insieme. Ora non resta che andare a riposare e prepararci per il rientro, ancora qualche ora insieme e poi si tornerà al solito tran tran. Ma anche stavolta con una nuova storia tutta da raccontare.
Francesca Monti editor
Riding Season 2025
Run del Girasole 2025

Arduo compito raccontare a parole questo signor raduno. Tutto è stato esaustivamente già detto nella chat ufficiale. Ogni entusiasmo ben esposto e condiviso.
Parto dai ringraziamenti, che in teoria si fanno alla fine, ma volendo e perché no anche subito, esprimendo profonda gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere indimenticabili sti 1500 e oltre km che l’hanno fatta da padrone. Questo dimostra che lo sforzo collettivo è spesso sinonimo di successo. Organizzatori, leader, coloro che hanno prestato il loro contributo pur non avendo mansioni in programma, soci partecipanti che conserveranno il ricordo indelebile e soci non partecipanti che leggeranno questo scritto e sarà un po’ come se lo avessero vissuto. Menzione speciale ai roddini (dicesi roddino il road appena insignito) che nel viaggio di andata si sono eccellentemente intervallati nella guida del gruppone. Carmine, Melzi junior, Pietro. Sotto l’attento supporto di Filippo e dell’inappuntabile Safety (lasciatemi dire) uno dei ruoli più azzeccati di questo rimpasto di direttivo! Grazie alle mie compagne di viaggio tutte (ma quanto eravamo belle in pole position?) in particolare Alessia e Roby che puntualmente mi ricordano di scrivere il pezzo e i suoi punti salienti.

Vabbè adesso basta. Bando ai lecchinaggi e ai complimenti ed entriamo nel vivo di questo cacchio di raduno… (cacchio?… stai cambiando Scilletta o stai male?).
Già dalla partenza si respirava aria di festa, nonostante avessimo davanti km e km di asfalto da vivere. Un mix di battiti cardiaci leggermente accelerati e preoccupazione per la stanchezza che si sarebbe fatta sentire. E invece anche no. Quattro soste tecniche e iniziamo a fare festa a Pizzo Calabro, dopo circa 600km. La libertà ci fa scegliere con chi trascorrere le ore precedenti la cena, chi fa passeggiata al mare, chi fa aperitivo a Pizzo facendosi corteggiare da un tramonto che dire meraviglia equivale a sminuirlo.
Un applauso speciale va al piatto di pasta co la ‘nduja che solo a ripensacce me fa venì i brividi. E comunque c’è stata na gara de tavolate: Babbionelle vs Pischelletti ha vinto su tutte. Mo de chi è er merito de sta vittoria non lo vojo dì!
Archiviamo il giovedì. Iniziamo un venerdì mattina con uno scossone per tutti. Qualcuno da lassù ci ha ricordato che stiamo vivendo una vita fatta sia di divertimento puro e condivisione, sia di forti perdite e di grandi lacrime. Eh già… grandi lacrime e disperazione. Questo è stato il mood del venerdì. I Nocciolini lasciano il gruppo per raggiungere la famiglia e stringersi nel loro dolore.
The show must… traghettiamo su Caronte dove iniziamo il viaggio culinario. Il primo arancino catanese, re indiscusso dello street food siculo. Ineguagliabile. Mentre te lo gusti chicco de riso dopo chicco de riso raggiungi… no vabbè non lo dico. Un personale pensiero mentre traghettavamo… chissà se prima de morì riuscirò a percorre in moto sto cazzo de ponte (scusate ma io penso in romano e co e parolacce).
L’accoglienza in concessionaria ad Acireale bella bella. Un po’ in mezzo alla strada, ma questo è. Musica e arancini, musica e birra, musica e cipolline, musica e bombe, musica e graffe, musica e iris, musica e panzerotti, musica e Hully Gully, e si fa un po’ tardi ma anche per via di… lo chiamerò Coso, nome di fantasia, dovesse girà il mondo l’articolo… ah ah ah… Dà da bere il gasolio alla moto. Gentilmente l’officina, e gratuitamente come ci dice il dealer, si occupa del danno.

Un gruppo va al resort, un gruppo, grazie a Filippo e Max che ci hanno accompagnato, si dirige al borgo di Marzamemi. Famoso per la tonnara, ma bellissimo per aver raccolto le migliorie di ogni barone che si impossessava del feudo secolo dopo secolo. Leggetevi la storia su wiki, è molto interessante. Che fai non te li magni du cannoletti siciliani a Marzamemi? Nun giocamo su ste cose ehhh?
Arriviamo al resort, neanche 15 minuti e stiamo di nuovo con le gambe sotto al tavolino. Aiutateceeeee!
Grande festa in serata, riusciamo a liberarci di qualche caloria facendo quattro salti in pista che poi subitissimo reintegriamo con una serie di gin tonic che si materializzavano scontrino dopo scontrino…

E fu sabato. La mattinata è dedicata alla bellissima Ibla, uno dei due quartieri di Ragusa i cui capolavori architettonici, ricostruiti nel post terremoto di alcuni secoli fa, sono patrimonio dell’umanità. Cannoli, tanto per far salire un attimino la curva glicemica e succo di melograno per farla tornare linea retta.
Pranzo e cena al resort ma tra i due pasti principali ci affacciamo a Punta secca o se vi piace di più a Marinella dove godiamo di una “leggerissima” frittura di pescetti e birra. Chi è rimasto a Roma si starà chiedendo… ma questi hanno solo magnato in Sicilia? Noooo avemo pure bevuto! Eddaje con gli scontrini!

Che festa quella del sabato sera. Musica e divertimento fino alle 3. Un intervallo di spaghetti ajo e ojo e via di nuovo sul palco. Arriva presto presto la domenica e come tutte le cose belle volge al termine troppo presto. E’ lunga la strada che da Scoglitti porta a Palermo, ma la percorriamo senza battere ciglio fino alla club house del Palermo Chapter dove ci aspettano indovina un po’ pe fa che??? Chi ha detto pe magnà? Tutti, appunto. Stigghiola come se piovesse! Bonaaaaaaa. Una cosa l’ho capita. A Palermo due cose non devi mai fare. Non devi toccare le banane e non devi raccogliere i documenti di identità delle persone.
L’imbarco sul traghetto ha fatto perdere qualche kilo a Silvano e Giovannino i nostri due piccoli grandi uomini che con non poche difficoltà hanno risolto i problemi legati ad una gestione malsana della compagnia di navigazione. Io e Gloria ci siamo ritrovate CindoloCiondolo in cabina, mo non ho capito se si è imbucato di proposito o… ahahahah si gioca ehhh! E anche nel quadrato della nave scopri cose che ti suscitano curiosità e interesse, tipo che ne so lavà i piatti coi guanti de gomma… la mano a cucchiara… Adesso basta!
Civitavecchia arriviamo!
Bello bello bello. Il raduno che resterà nel cuore.
Scibel
Run Orvieto
03.2025